L’impatto del Covid-19 sull’Aftermarket

La pandemia e i conseguenti lockdown in tutto il mondo hanno avuto un pesante impatto sull’economia globale e ogni settore ha dovuto riadattarsi per ridurre al minimo le perdite. Il mercato Automotive non è rimasto immune di conseguenze e la scarsa domanda di vetture nuove ha rallentato la richiesta di prodotti all’Aftermarket, che a sua volta è riuscito a resistere alla crisi.
Cala la domanda ma l’Automotive non si è mai fermato
Siamo quasi alla fine di quest’annus horribilis
e, dati alla mano, si cominciano a tracciare i primi bilanci.
Lo stop alla mobilità privata dei primi lockdown, secondo i dati UNRAE, ha
fatto calare le immatricolazioni di nuove vetture fino al mese di Novembre del 30%
rispetto all’anno precedente. In questo contesto, la classificazione delle
auto come “beni di prima necessità” ha permesso all’Automotive di resistere a
differenza di altri settori letteralmente paralizzati come il turismo,
la ristorazione e l’abbigliamento. L’importanza del trasporto su gomma e
l’operatività continua dei servizi di delivery ha reso decisamente minore
l’impatto sul settore Aftermarket, che ha tratto grande forza dalle officine.
Accelerazione forzata sulla digitalizzazione
La classificazione delle zone di rischio nelle
colorazioni giallo, arancione e rosso ha permesso ad alcune regioni una
riapertura più efficace rispetto ad altre aree in cui restrizioni come il
blocco allo spostamento tra comuni ha reso la vita dura ai rivenditori locali.
In questo contesto, la necessità di raggiungere i clienti in piena sicurezza ha
accelerato il processo di digitalizzazione e le nuove esigenze del
mercato hanno reso necessario un rapido cambio di piani spostando parte degli
investimenti sull’e-commerce.
La grande distribuzione, per fare un esempio, ha dovuto rivedere la
gestione dei magazzini a causa del distanziamento sociale: la riduzione
personale ha reso l’automazione delle operazioni ancora più importante.
La chiave della ripresa: dalla manutenzione all’e-commerce
Ma non tutto il male viene per nuocere. Mentre si stima che il mercato Automotive avrà una crescita più lenta dopo la pandemia, si prevede che il settore Aftermarket potrà contare su una ripresa molto più rapida sulla base di diversi fattori.
• Il primo è legato direttamente al rallentamento delle vendite di nuove auto: il parco veicoli risulterà decisamente più anziano portando ad un notevole incremento della domanda di parti di ricambio per la riparazione e la manutenzione;
• In secondo luogo, le norme di distanziamento sociale stanno portando ad una sfiducia via via crescente nei confronti dei mezzi pubblici, questo comporterà un notevole aumento dei veicoli privati;
• Infine la crescita della digitalizzazione: il comportamento dei consumatori è già cambiato e difficilmente si tornerà alle vecchie abitudini. La praticità degli strumenti di vendita online sta già incidendo sui modelli di business dell’intero settore e gli investimenti fatti oggi saranno ragionevolmente recuperati nel post-pandemia.
Ogni crisi nasconde delle opportunità, bisogna solo saperle afferrare.
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